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Scuola Materna a Cazzago San Martino

Tipo di progetto

Competition

Data

2010

Luogo

Cazzago San Martino (BS)

Il progetto nasce da un’attenta lettura del sito e dei suoi elementi essenziali: la posizione del sole, la presenza della vegetazione, le relazioni tra gioco e didattica, la struttura urbana esistente e, soprattutto, il bisogno di comunicazione tra i diversi spazi vitali della scuola. Ogni scelta progettuale è guidata da un principio di integrazione: tra funzione e contesto, tra natura e architettura, tra bambino e città.

La composizione architettonica si sviluppa attorno a un asse principale che collega idealmente e fisicamente due poli: il muro a nord, che protegge il sito naturale e funge da barriera ai venti freddi, e la piazza a sud-est, posta in prossimità dell’accesso urbano. Questi due elementi generano la struttura spaziale del progetto: da un lato la natura e il gioco, dall’altro la città e la famiglia. L’asse che li unisce taglia il lotto in due aree funzionali: una più ampia destinata alla scuola dell’infanzia, l’altra più raccolta per il micronido.

Lo spazio pubblico attraversa il progetto e diventa elemento attivo nella definizione degli ambienti scolastici, generando una frattura nel muro nord che apre a connessioni visive e possibili sviluppi futuri verso le aree scolastiche previste dal piano regolatore. Il gioco tra interno ed esterno è costante: gli spazi didattici e tecnici si collocano sempre in relazione diretta con il verde e con le aree comuni, in un’alternanza fluida tra apprendimento e libertà espressiva.

Il cuore dell’edificio è uno spazio centrale, più ampio e movimentato, pensato come luogo di incontro e filtro tra pubblico e privato, tra città e scuola. Questo spazio è caratterizzato da una copertura a capriate in legno con falde inclinate, alta fino a 6,85 metri, che diventa l’unico elemento di riconoscibilità urbana. L’inclinazione della copertura, coerente con la forma trapezoidale della pianta, genera un cono visivo che si apre verso nord, offrendo una prospettiva sugli alberi esistenti e rafforzando il legame con la natura.

La distribuzione degli ambienti tiene conto dell’irraggiamento solare, posizionando le funzioni principali in modo da beneficiare del sole nei momenti cruciali della giornata: al mattino e nel pomeriggio, soprattutto nei mesi freddi. Le aule e gli spazi del micronido si affacciano verso sud-est e sud-ovest, garantendo luce naturale e continuità visiva tra gli ambienti ludici e quelli educativi.

La progettazione mira a minimizzare la sensazione di separazione tra famiglia e scuola. Il percorso d’ingresso è concepito come una sequenza fluida tra piazza, spazi per il gioco e giardini interni, dove l’architettura si fa discreta e accogliente. I volumi didattici, pur essendo fondamentali, sono volutamente trattati con minore enfasi formale: sono ambienti necessari, ma immersi e integrati in un sistema più ampio di spazi aperti, ludici e di relazione.

In questo equilibrio tra natura, architettura e pedagogia, il progetto costruisce un ambiente scolastico dove il gioco non è solo attività ricreativa, ma strumento educativo, espressione di libertà, e ponte tra esperienza e apprendimento.

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